Tag: linux

  • Come installare mega e dropbox su linux

    Come installare mega e dropbox su linux

    Questo breve tutorial non è per chi usa distro che contengono già il pacchetto dropbox nei loro repository, quanto per chi – come me – non avendolo nei repositori ufficiali di Arch Linux dovrebbe affidarsi a AUR (ma io AUR lo evito come la peste).

    Come ho fatto dunque?

    Ci sarebbe anche flathub, ma anche quello se posso lo evito.

    E allora che si fa?

    Partendo da DropBox, ho usato quello che a mio parere è il metodo più semplice e diretto: headless install!

    Per farla breve, apriamo un terminale e lanciamo questo comando:

    cd ~ && wget -O - "https://www.dropbox.com/download?plat=lnx.x86_64" | tar xzf -

    Questo creerà semplicemente una directory nella vostra home:

    /home/mionomeutente/.dropbox-dist/

    E in seguito ne creerà un’altra per i file di configurazione:

    /home/mionomeutente/.dropbox/

    Quindi creiamo un file desktop in ~/.config/autostart/

    [Desktop Entry]
    Type=Application
    Name=Dropbox
    Comment=Avvia Dropbox
    Exec=/home/mionomeutente/.dropbox-dist/dropboxd
    Icon=/home/mionomeutente/.dropbox/dropbox.png
    Terminal=false
    Categories=Network;

    E infine icona scaricata dal web, messa in:

    /home/mionomeutente/.dropbox/
    dropbox icon

    Dropbox funziona ed è perfettamente integrato nella mia tray (KDE).

    Inoltre, se usi KDE, basta andare nelle impostazioni di dolphin per integrarlo anche al tasto destro (poco giù vedremo come fare anche con MeGa).

    Per disinstallare il tutto, basterà rimuovere dalla propria home le due directory interessate (sono nascoste) e il file in autostart.


    Ok, bene! E per MeGa?

    Come da istruzioni prese su: https://mega.io/it/desktop#download

    wget https://mega.nz/linux/repo/Arch_Extra/x86_64/megasync-x86_64.pkg.tar.zst && sudo pacman -U "$PWD/megasync-x86_64.pkg.tar.zst"

    Questo installerà il pacchetto e aggiungerà il repo su pacman.conf (così da poter gestire serenamente gli aggiornamenti).

    E se vogliamo possiamo scaricare anche l’integrazione col filemanager!

    Per dolphin-megasync:

    wget https://mega.nz/linux/repo/Arch_Extra/x86_64/dolphin-megasync-x86_64.pkg.tar.zst && sudo pacman -U "$PWD/dolphin-megasync-x86_64.pkg.tar.zst"

    Per nautilus-megasync:

    wget https://mega.nz/linux/repo/Arch_Extra/x86_64/nautilus-megasync-x86_64.pkg.tar.zst && sudo pacman -U "$PWD/nautilus-megasync-x86_64.pkg.tar.zst"

    Per nemo-megasync:

    wget https://mega.nz/linux/repo/Arch_Extra/x86_64/nemo-megasync-x86_64.pkg.tar.zst && sudo pacman -U "$PWD/nemo-megasync-x86_64.pkg.tar.zst"

    Per thunar-megasync:

    wget https://mega.nz/linux/repo/Arch_Extra/x86_64/thunar-megasync-x86_64.pkg.tar.zst && sudo pacman -U "$PWD/thunar-megasync-x86_64.pkg.tar.zst"

    O più semplicemente (ormai che abbiamo il repo):

    sudo pacman -Syu dolphin-megasync

    Per gli altri DE basterà cambiare il nome:

    nautilus-megasync; nemo-megasync; thunar-megasync

    Risultato dopo aver installato sia Dropbox che Mega:


    Questo è quanto (non abbiamo usato aur, né pacchetti strani – e fatto tutto con pochi e semplici comandi) 😀

    Se non siete ancora iscritti a Dropbox: */directory/#file-hosting

  • Ecco perché sono passato da Plasma a Gnome

    Ecco perché sono passato da Plasma a Gnome

    Sono un linuxiano ormai da 20 anni circa (la prima fu mandrake, dopo qualche rapido passaggio a SlackWare e Gentoo, ricordo anche Sabayon Linux – gentoo based – e infine tanti anni su Debian per passare solo negli ultimi anni ad Arch Linux) e ho praticamente usato sempre e solo Kde/Plasma (pur avendo provato e apprezzato anche Cinnamon e Xfce). Ma… di recente ho deciso di provare Gnome!

    Kde lo amavo per la grande capacità di personalizzazione e per Kde Connect.

    Il problema principale con Kde/Plasma era l’integrazione con Google Drive (kio gdrive sono anni ormai che causa più problemi che benefici) e l’impossibilità (nonostante korganizer e l’intera suite kdepim) di integrare google calendar con l’orologio di sistema.

    Insomma, negli ultimi tempi mi stava proprio stancando!

    Volendo mantenere però KDE Connect, non avevo molta scelta se non provare GSConnect (alternativa a KDE Connect) su Gnome (anche se Gnome, purtroppo, l’ho sempre odiato / o semplicemente mai capito).

    Partiamo ribadendo che gnome non lo digerisco proprio per la sua struttura originale (dock, desktop e varie), ma grazie ad alcune interessanti estensioni (mi son state consigliate qui: https://www.reddit.com/r/…/i_love_kde_plasma_but_gnomes_google_integration/) ho finalmente ottenuto il mio sistema ideale e finalmente perfettamente funzionante!

    Il mio desktop attuale:

    Le estensioni utilizzate:

    Per installare le estensioni ho usato semplicemente: https://flathub.org/…/ExtensionManager

    Altre estensioni di sistema non le ho abilitate perché o non le trovo utili, o non so cosa facciano.

    Per avere un pannello classico:

    Dash to Panel: https://extensions.gnome.org/…/dash-to-panel

    Per avere le icone sul desktop:

    Desktop Icons NG: https://extensions.gnome.org/…/desktop-icons-ng-ding

    Per le icone di sistema:

    Dopo aver installato e abilitato Desktop Icons NG: Scarica questi files, decomprimili, mettili in Scrivania, editali per modificare il percorso e farli puntare alle icone desiderate (io le ho scaricate dal web), infine abilitali (dal desktop, tasto dx > “Permetti l’esecuzione”).

    Codice di anteprima:

    Come “permettere l’esecuzione”:


    Bene, direi che per adesso è tutto.

    Aggiungo solo che anche se Nautilus all’inizio non mi piaceva perché troppo “base” rispetto all’eccellente Dolphin di Plasma, adesso sta iniziando a piacermi (anche grazie a qualche comoda estensione per ampliare le sue possibilità).

    Insomma, dopo ben oltre un decennio con KDE, devo ammettere che Gnome si sta dimostrando davvero piacevole e funzionale sotto tanti aspetti 🙂

  • VMware 17.5.2 – Download Url

    VMware 17.5.2 – Download Url

    Come molti già sapranno VMware ha deciso di rilasciare gratuitamente – solo per uso personale – il loro software per creare macchine virtuali.

    Unica nota stonata, il download bisogna farlo dal sito broadcom.com (che richiede registrazione e funziona malaccio da mobile).

    Dopo essermi registrato, ho dunque scaricato i file (da desktop) e li ho caricati su Google drive (sia per Windows che per Linux).


    Questi i codici hash per Windows:

    VMware-workstation-full-17.5.2-23775571.exe

    CRC32: c3e11eea
    MD5: c0a0353c1dade2089b55ce04ca942964
    SHA1: f6c856cd1373424df200b3176b35bf3cdcc38277
    SHA256: 2c3a40993a450dc9a059563d07664fc0fb85ae398a57d22b1b4bf0e602417bf7
    SHA384: df47de60f9dfa4938b651d87ff94919202c64e0bafe2423d027e178e799bcb77a9dc3131ca91cccb3e88a58da470079b
    SHA512: dab8604b54d9bbd544ab8c5ec3513e5998d94fed9eb0faead263cbecfdf7d5cfffa95d553c997d58552cc11d4cb0470ee2738016ffcdf43158907a3008e93015

    Questi i codici hash per Linux:

    VMware-Workstation-Full-17.5.2-23775571.x86_64.bundle

    CRC32: 49001216
    MD5: 70adb9ba7305972eeb845eac5d69b32e
    SHA1: 23593d98a396c55f42c6e1967be47108d6767a03
    SHA256: a9da5e9b785ab98c6f49d1e769f6885028fd115c96e3cf0e6d22da3112b89a21
    SHA384: c34950c1797ad9cf188525c12d03cc3a4ddcfa5f44058931f230ade5f93e256aeddae22fdea1a8d39992fb18199bafd5
    SHA512: e3155dcd6561dd257648c8189d338febb2bd1086d1138ed925224f85f6d9ddcb8312627f9dd2957dd2882d6f221aefeb2a23cad528a3d28c89ac674314d78dba

    Check dei file:

    E qui il Download dei file:


    Come installare il pacchetto?

    Beh, su Windows sarà sufficiente avviare (classico doppio click) il file (exe) e procedere con l’installazione (proprio come ogni altro software exe).

    Su Linux, invece, dobbiamo prima assegnare i permessi di esecuzione e poi lanciare il pacchetto con sudo:

    chmod +x VMware-Workstation-Full-17.5.2-23775571.x86_64.bundle
    sudo ./VMware-Workstation-Full-17.5.2-23775571.x86_64.bundle

    Bene, direi che è tutto 😊

    Spero di aver fatto cosa gradita 👍

  • Arch Linux: .bashrc

    Arch Linux: .bashrc

    Di default il .bashrc su Arch Linux è piuttosto scarno .

    Io, ovviamente, me lo sono personalizzato un po’ aggiungendo comodi alias e persino una funzione per ridurre i video sfruttando ffmpeg (usata spesso, non ha mai fallito, e l’ultimo file su cui ho usato questo comando è passato da 130 MB a soli 14 MB!!!)

    #
    # ~/.bashrc
    #
    
    # If not running interactively, don't do anything
    [[ $- != *i* ]] && return #PS1='[\u@\h \W]\$ '  ## default
    PS1='\[\033[1;36m\]\u\[\033[1;31m\]@\[\033[1;32m\]\h:\[\033[1;35m\]\w\[\033[1;31m\]\$\[\033[0m\] '
    
    # Default
    alias ls='ls --color=auto'
    alias grep='grep --color=auto'
    
    # Utils
    alias ..='cd ..'
    alias fstab='cat /etc/fstab'
    alias please='sudo $(fc -ln -1)'
    alias logout='qdbus org.kde.Shutdown /Shutdown logout '
    alias reboot='qdbus org.kde.Shutdown /Shutdown logoutAndReboot'
    alias shutdown='qdbus org.kde.Shutdown /Shutdown logoutAndShutdown'
    
    # Pacman Alias
    alias pac='sudo pacman -S'   # install
    alias pacu='sudo pacman -Syu'    # update
    alias pacr='sudo pacman -Rs'   # remove
    alias pacs='pacman -Ss'      # search
    alias paci='pacman -Si'      # info
    alias paclo='pacman -Qdt'    # list orphans
    alias pacro='paclo && sudo pacman -Rns $(pacman -Qtdq)' # remove orphans
    alias pacc='sudo pacman -Scc'    # clean cache
    alias paclf='pacman -Ql'   # list files
    
    # ffmpeg tool
    riducivideo() { ffmpeg -i "$1" -c:v libx265 -crf 28 -c:a aac -b:a 128k "ridotto_$1"; }
    
    # Lista i file AUR
    aurlist() { (echo -e "~\nQuesti i pacchetti aur Installati:\n~"; pacman -Qm; echo "~") }
    
    # Installa pacchetto AUR
    aurinstall() {
        cd "$HOME" && mkdir -p "$HOME/AurBuild/"
        (
            cd "$HOME/AurBuild/"
            # Controlla se l'utente ha passato un argomento
            if [ $# -eq 0 ]; then
                echo -e "~\nErrore: specificare l'URL del pacchetto AUR da installare.\n~"
            else
                # Verifica se la directory di destinazione esiste già
                package_dir="$(basename "$1" .git)"
                if [ -d "$package_dir" ]; then
                    echo -e "~\nErrore: La directory '$package_dir' esiste già e non è vuota.\n~\nUsare 'aurupdate $package_dir'\n~"
                else
                    # Clona il repository AUR e installa il pacchetto
                    git clone "$1" && cd "$package_dir"
                    if [[ -f PKGBUILD ]]; then
                        (echo -e "~\nLeggi il PKGBUILD prima di continuare!!!\n~"; cat PKGBUILD; echo -e "~\nSe hai letto il PKGBUILD e vuoi procedere, premi 'q'\n~") | less
                        makepkg -si
                    else
                        echo -e "~\nErrore: Il repository AUR clonato non contiene un file PKGBUILD.\n~"
                    fi
                fi
            fi
        )
    }
    
    # Aggiornare gli AUR
    aurupdate() {
        cd "$HOME" && mkdir -p "$HOME/AurBuild/"
        (
            cd "$HOME/AurBuild/"
            # Se non ci sono argomenti, aggiorna tutti i pacchetti
            if [ $# -eq 0 ]; then
                echo "Aggiorno tutti i pacchetti AUR presenti!"
                for package_dir in */; do
                    echo "Aggiornamento del pacchetto: $package_dir"
                    cd "$package_dir" || continue
                    git pull
                    (echo -e "~\nLeggi il PKGBUILD prima di continuare!!!\n~"; cat PKGBUILD; echo -e "~\nSe hai letto il PKGBUILD e vuoi procedere, premi 'q'\n~") | less
                    makepkg -si
                    cd ..
                done
            else
                # Altrimenti, aggiorna solo i pacchetti specificati
                for package_name in "$@"; do
                    if [ -d "$package_name" ]; then
                        echo "Aggiornamento del pacchetto: $package_name"
                        cd "$package_name" || continue
                        git pull
                        (echo -e "~\nLeggiaur_dir il PKGBUILD prima di continuare!!!\n~"; cat PKGBUILD; echo -e "~\nSe hai letto il PKGBUILD e vuoi procedere, premi 'q'\n~") | less
                        makepkg -si
                        cd ..
                    else
                        echo -e "~\nIl pacchetto $package_name non esiste in '$HOME/AurBuild/'\n~"
                    fi
                done
            fi
        )
    }
    
    # Run fastfetch
    fastfetch # -c custom

    Voi lo avete mai modificato? Usate gli alias? 😊

  • Linux: Come customizzare systemd-boot

    Linux: Come customizzare systemd-boot

    In principio c’era LiLo, ma ormai è storia antica.

    Da più di un decennio uso esclusivamente Grub come boot manager predefinito e mi è sempre piaciuto per la grande capacità di customizzazione (temi, nuove voci, ordine personalizzato).

    Ultimamente però, quasi tutte le distribuzioni spingono ad usare systemd-boot (ormai come scelta consigliata di default).

    Avendo reinstallato da pochissimo (ne ho parlato qui: arch-linux-fix-adb-permission-issue), ho dunque deciso di provare systemd-boot e devo ammettere che in un primo momento mi son sentito totalmente smarrito.

    Cosa è successo?

    È successo che non potevo aggiungere Spegni (mi piace averlo di default, così se il cane, il gatto, la moglie o le bimbe accendono per sbaglio il pc almeno si spegne da solo dopo pochissimo tempo), non potevo riordinare come volevo, non riuscivo ad aggiungere Windows (installato su altro hd con uefi separata, così da avere entrambi i sistemi autonomi e funzionanti anche se stacco o si rompe uno dei due dischi).

    Come ho risolto?

    Per inserire Windows ho semplicemente copiato l’intera directory dalla efi del disco Windows: /EFI/Microsoft/ in /boot/EFI/

    Avendo così /boot/EFI/Microsoft/ mi son ritrovato la voce Windows 11 dopo un semplicissimo riavvio.

    Risolto Windows, ho poi installato il pacchetto: aur.powerofforreboot.efi

    Così mi son ritrovato questi due file:

    A questo punto ho rinominato e spostato i file *.efi in: /boot/EFI/

    E ho creato due *.conf (shutdown+reboot) in: /boot/loader/entries/


    shutdown.conf

    title Spegni (ShutDown)
    efi /EFI/ShutDown.efi
    sort-key 01

    reboot.conf

    title Riavvia (Reboot)
    efi /EFI/Reboot.efi
    sort-key 02

    Riavviato il pc, la situazione è questa (l’ordine è definito da sort-kei *):

    Per impostare il default (il primo in lista lo è comunque in automatico…) e il timer si può fare da bootctl:

    bootctl set-timeout 60
    bootctl set-default shutdown.conf

    Oppure dal loader.conf

    timeout 60
    default shutdown.conf
    #console-mode keep

    Insomma, systemd-boot si è rilevato una piacevole sorpresa e adesso che inizio a saperci smanettare posso dire che son contento di aver sostituito grub.


    A titolo di cortesia…

    Vi aggiungo qui i file già compilati e col percorso.

    Vi basterà estrarli nel percorso corretto e riavviare 😉


    Io ho poi rimosso il reboot (mi serve lo shutdown – come detto all’inizio – in caso di accensioni accidentali, ma del reboot me ne faccio niente)!


    Fatemi sapere se vi sono stato di aiuto o se servono altre informazioni 😊

  • Authy Desktop chiude: addio Authy!

    Authy Desktop chiude: addio Authy!

    Authy, per chi non la conoscesse, è una famosissima app per l’autenticazione a 2 fattori (2fa).

    Il successo di Authy probabilmente è stato il suo essere multi-piattaforma (io la usavo su Android, Linux e Windows così da avere un backup nel caso in cui avessi perso il telefono).

    Incomprensibilmente, purtroppo, Authy ha deciso di terminare il supporto all’app desktop e concentrarsi solo su quella mobile (che a questo punto non ha niente di più di tante altre app, spesso graficamente più belle e con molte più funzionalità).

    Ho dunque deciso di abbandonare Authy ma… Cosa scegliere?

    Beh, per android abbiamo le ben note Microsoft Authenticator e Google Authenticator, ma io son particolare e ho preferito una soluzione open source: Authenticator Pro

    Authenticator Pro permette davvero tantissime personalizzazioni, praticamente nessun permesso (non lavora online) e permette di editare gli elementi già presenti o di esportarli/importarli in pochi click.

    L’app è disponibile anche sul google play store:
    Google Play Store: me.jmh.authenticatorpro

    Ok, possiamo dunque abbandonare Authy su Android, ma rimane il problema per Linux e Windows.

    Cercando e ricercando, alla fine – usando Firefox (ma c’è anche per Chrome) – ho scelto la comoda estensione che permette di avere i codici OTP (One Time Password) direttamente nel browser: GitHub:Authenticator-Extension

    Funziona in modo ottimale, non richiede account, comoda modalità di importazione ed esportazione (ho importato in pochi secondi i codici già presenti su Authenticator PRO, esportati poco prima in modalità testuale).

    Riguardo ad Authy, c’è una procedura un po’ complicata per esportare i dati attualmente presenti, ma personalmente preferisco rifarli tutti (così facendo st anche controllando e ripulendo un po’ di roba nei singoli account).

    E voi che soluzione avete trovato? Conoscete app migliori?

    Fatemi sapere cosa ne pensate 😉

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